mercoledì 9 gennaio 2013

Maria Pia Romano. I dipinti su carta di Cesare Piscopo





Girovagando un pò dopo il rituale caffè del sabato pomeriggio, oppure accingedovi a raggiungere i negozi del Corso per lo shopping, oggi potrà capitarvi di passare davanti all'associazione culturale Raggio Verde, in via F. D'aragona n.4, a Lecce, e di vedere i soci in fermento. Proprio oggi 14 febbraio, infatti, alle ore 18,00, si inaugura una nuova mostra: espone i suoi dipinti su carta Cesare Piscopo; interverrà anche il Prof. Mario De Marco e nella stessa serata verrà presentata una raccolta di poesie dell'artista dal titolo "Dal profondo Sud". Piscopo è nativo di Parabita; è stato allievo di Raffaele Spizzico ed ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Lecce. Attualmente è docente di Educazione Artistica nella Scuola Media. E' stato seguito nel suo cammino artistico con particolare cura da Marina Pizzarelli, è stato recensito inoltre, da Mario De Marco, Aldo e Giancarlo Vallone, Massimo Guastella. Alla sua attività di professore, Piscopo affianca con successo quella di artista, esponendo i suoi lavori sia in collettive che in personali.
Non è un'arte di facile comprensione quella di Cesare Piscopo, ha un qualcosa che arriva subito al cuore del fruitore: la passione per la ricerca tecnico-espressiva, l'amore per la linea, il guazzo, l'acquarello, le magiche trasparenze del colore che fanno perdere i contorni definiti e divenire suono gli arabeschi nati sui fogli di carta. Si resta perplessi, però, nella scelta dei soggetti di quest'arte espressionistica: figure che ricordano i graffiti primitivi, che hanno molto di umano, senza avere alcun tratto ben delineato, ma rivelano angoscia nelle loro movenze, sembrano folletti che si smaterializzano nelle loro danze propiziatorie e nei loro segreti rituali; divengono, poi, inquietanti là dove manca il barlume del colore chiaro, trasparente a stendere un velo di serenità sui grovigli dei loro corpi. "Anche se la gamma cromatica e le figure deformate delle composizioni di Cesare sembrano raggelarsi e raggelare, contengono tuttavia un dinamismo energetico che sprizza oltre la definizione delle forme-colore, essendo quest'ultime anch'esse grumi cromatici che non si lasciano costringere dalle delimitazioni del segno" scrive Mario De Marco, affermando che la peculiarità dei lavori del Piscopo è proprio il dinamismo e l'esaltazione "dell'energia potenziale e in atto degli ectoplasmi" che animano le sue opere.

Maria Pia Romano (da Notes, febbraio 1998)




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