L'arte risponde a un bisogno fondamentale dell'uomo. Suo primo scopo è una più completa interpretazione della vita, in tutta la sua pienezza. Le capita, è vero, di servire altri fini: religiosi, politici, sociali, simbolici; ma questi fini, siano o non siano lodevoli, sono estranei alla sua funzione primaria, e possono anche costituire un ostacolo al suo svolgersi. L'arte non contribuisce al soddisfacimento delle più immediate necessità vitali. L'umanità non può vivere senza cibo, senza un tetto e senza vestiti; può invece sopravvivere senza arte. Il desiderio di esprimersi per mezzo dell'arte è tuttavia così profondamente sentito che, fin dalla preistoria, si è manifestato senza interruzione su tutta la faccia della Terra; e ciò che sappiamo sull'uomo primitivo - a prescindere da quello che ci hanno insegnato le sue necropoli - lo dobbiamo all'artigianato. Questa prima forma d'arte dimostra la tendenza dell'uomo a conferire agli oggetti qualcosa di più di un semplice carattere utilitario, qualcosa che possa allietare anche la vista, la mente e il cuore.
Poche altre attività umane sono suscettibili di tante interpretazioni diverse; il significato dell'arte varia da persona a persona. La varietà e la complessità delle vie d'accesso alla comprensione dell'arte devono indurci alla tolleranza. Le teorie estetiche hanno analogie con il costume: ognuna di esse vale per la sua epoca e per il suo paese. Fino a quando l'umanità sarà composta d'individui, ognuno sceglierà la via che gli conviene. Alcune sono aperte a tutti, qualunque sia la loro formazione culturale; altre esigono un'esperienza o conoscenze particolari, o tutt'e due. Chi dispone di un maggior numero di mezzi d'approccio ha, ovviamente, maggiori possibilità di godere tutte le gioie procurate dall'arte.
L'opera d'arte è come un triangolo, i cui lati siano il soggetto, l'espressione, la forma. Questi tre elementi sono interdipendenti, ma non hanno necessariamente lo stesso peso. Un artista può dare importanza a un elemento piuttosto che a un altro. Siccome nessuno di questi elementi ha in sè maggior valore degli altri, non è detto che accentuare l'aspetto formale sia meglio o peggio che attribuire importanza capitale all'elemento espressivo o al soggetto. I lati del nostro triangolo non debbono esser confusi con i mezzi tecnici dell'arte - linea, massa, volumi, spazio, colori, materiale usato - che permettono all'artista di dar concretezza al soggetto, all'espressione, alla forma. Esaminiamo ora separatamente ogni lato del "triangolo", a cominciare dal soggetto o contenuto. Quasi tutti i dipinti hanno un soggetto; essi "rappresentano" qualche cosa, anche se, da quando è nato l'astrattismo, soggetto, espressione e forma non sono necessariamente individuabili. Il soggetto, dunque, può essere elementare o trascurabile.
Per espressione intendiamo l'interpretazione del soggetto o del tema. In teoria, l'artista può servirsi del colore o di altro materiale per tentare di dare un'immagine obiettiva di ciò che vede, per "fotografare" in qualche modo una scena o un oggetto a due o tre dimensioni. In pratica, però, questa obiettività è molto rara. Due artisti reagiscono raramente allo stesso modo, a uno stesso soggetto.
La forma è il terzo lato del nostro triangolo, ed è l'organizzazione di un'opera a prescindere dalle esigenze del soggetto e dell'espressione; è il modo di realizzare un'immagine. L'unità estetica di un'opera d'arte si ottiene con la composizione, cioè con il coordinamento visivo dei diversi elementi.
Alla composizione concorrono tre fondamentali fattori: l'armonia, il ritmo, l'equilibrio.
Per concludere questa breve e sintetica esposizione, possiamo dire che l'arte nasce dallo spirito di un'epoca e la storia dell'arte deve la sua infinita varietà all'azione congiunta dell'epoca, del luogo e della personalità.
Tratto da: E. M. Upjohn, P. S. Wingert, J. G. Mahler; Storia mondiale dell'arte - Dall'Oglio Editore.
Nessun commento:
Posta un commento