Nato a Parabita (LE), Cesare Piscopo è pittore, poeta, scultore. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano,
completando gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Ex docente di Educazione
Artistica.
Egli alterna periodi di intensa
attività espositiva ad altri di studio e di ricerca che, come ha scritto Mario
De Marco,”appare sicuramente connotata da un coerente spirito
anticonvenzionalistico”.
Ha
compiuto viaggi di studio in diverse città italiane ed europee e le sue opere
figurano in collezioni pubbliche e private. Ha pubblicato le seguenti raccolte
di poesie: Fili d’erba (1996), Dal profondo Sud (1998) e Il
mare dell’amore (2006), Messaggi dal
mare (2007), e l’antologia Sotto le
silenziose nuvole un mare di pensieri (2009).
La
poesia e la pittura, due diversi eppure complementari “linguaggi” per
comunicare con il mondo. Molteplici espressioni di un unico modo di sentire
l’arte e la vita.
“Cesare
– si legge nella bellissima prefazione di
Dal Profondo Sud, a cura di Mario
De Marco, - è un uomo che sa guardarsi
dentro e attorno, riesce ad interrogare e ad interrogarsi, tuttavia il suo
porgere è semplice, è privo di spocchia e si palesa con umiltà e semplicità,
forse con la speranza di ottenere risposte, forse perché crede nella
possibilità della trasmutazione di ognuno e di tutti”.
I suoi
versi sono infatti semplici ma raffinati, delicati ma intensi, e raccontano
stati d’animo con la stessa levità del
pennello sulle sue tele, dove la luce del paesaggio salentino ma anche
l’essenza vera di questa terra viene sublimata e raccontata. Sono stati
d’animo, sguardi sul mondo e riflessioni sull’esistenza umana che sfociano talvolta
in pessimismo, ma sono anche pregni di amore per la bellezza, per la natura,
per la compagna della propria vita, e per la donna in genere. In un mondo
sempre più stereotipato Piscopo con estrema naturalezza sa parlare di amore e
soprattutto ama e sa commuoversi: le onde del mare, un tramonto, la luna che
illumina il cielo stellato sono emozioni e segni tangibili di una speranza, quella
di un abbraccio universale:
Questo
mare ci circonda
in un
unico immenso abbraccio
Isolati
noi ci amiamo
Immensamente
ci amiamo!
L’amore
infatti è la molla di tutto; fonte di dolore come di illusione, di gioia come
di atavici dubbi: “Ho smarrito la ragione vivendo/ o forse ho ritrovato amando/
la ragione di vivere”. Il canto del poeta non sa trovare risposte ma con i suoi
innumerevoli interrogativi ricerca continuamente il senso della vita.
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