lunedì 6 febbraio 2012

Giusy Petracca. Note su Cesare Piscopo poeta







Nato  a Parabita (LE), Cesare Piscopo è pittore, poeta, scultore. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, completando gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Ex docente di Educazione Artistica.
Egli alterna periodi di intensa attività espositiva ad altri di studio e di ricerca che, come ha scritto Mario De Marco,”appare sicuramente connotata da un coerente spirito anticonvenzionalistico”.
Ha compiuto viaggi di studio in diverse città italiane ed europee e le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesie: Fili d’erba (1996), Dal profondo Sud (1998) e Il mare dell’amore (2006), Messaggi dal mare (2007), e l’antologia Sotto le silenziose nuvole un mare di pensieri (2009).
La poesia e la pittura, due diversi eppure complementari “linguaggi” per comunicare con il mondo. Molteplici espressioni di un unico modo di sentire l’arte e la vita.
“Cesare – si legge nella bellissima prefazione di Dal Profondo Sud, a cura di Mario De Marco, -  è un uomo che sa guardarsi dentro e attorno, riesce ad interrogare e ad interrogarsi, tuttavia il suo porgere è semplice, è privo di spocchia e si palesa con umiltà e semplicità, forse con la speranza di ottenere risposte, forse perché crede nella possibilità della trasmutazione di ognuno e di tutti”.
I suoi versi sono infatti semplici ma raffinati, delicati ma intensi, e raccontano stati d’animo con la stessa levità  del pennello sulle sue tele, dove la luce del paesaggio salentino ma anche l’essenza vera di questa terra viene sublimata e raccontata. Sono stati d’animo, sguardi sul mondo e riflessioni sull’esistenza umana che sfociano talvolta in pessimismo, ma sono anche pregni di amore per la bellezza, per la natura, per la compagna della propria vita, e per la donna in genere. In un mondo sempre più stereotipato Piscopo con estrema naturalezza sa parlare di amore e soprattutto ama e sa commuoversi: le onde del mare, un tramonto, la luna che illumina il cielo stellato sono emozioni e segni tangibili di una speranza, quella di un abbraccio universale:

Questo mare ci circonda
in un unico immenso abbraccio

Isolati noi ci amiamo
Immensamente ci amiamo!

L’amore infatti è la molla di tutto; fonte di dolore come di illusione, di gioia come di atavici dubbi: “Ho smarrito la ragione vivendo/ o forse ho ritrovato amando/ la ragione di vivere”. Il canto del poeta non sa trovare risposte ma con i suoi innumerevoli interrogativi ricerca continuamente il senso della vita.

Giusy Petracca










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