giovedì 14 marzo 2013

Rocco Coronese. La mia ricerca artistica




La mia è ricerca negli spazi reali in cui naturalmente coesistono ipotesi che diventano immagini, gesti che producono segni, oggetti e soggetti insieme di una azione che si realizza. Tutto è in moto all'interno di una scansione regolare di segni trovati. Non c'è, nè può esservi, perfetta identità tra un segno e un altro, fra un gesto e il successivo, anche se persiste il rigore di una regola, che non può essere smentita: come nella natura, c'è ripetitività nella diversità costante. Così come la natura non conosce monotonia nella sua compiuta creatività perenne, allo stesso modo non è monotona, non è meccanica, la ripetizione del gesto vissuto nell'invenzione e reso concreto dal gesto della mano. Penso al lavoro del contadino che fa i segni sulla terra. C'è, nell'elemento in sé, una polivalenza di presenze; e questa si riflette nell'insieme che scaturisce dalle relazioni che si stabiliscono tra singoli elementi. C'è l'urto dell'imprevedibilità, la sorpresa di realtà contrapposte, la tensione che si materializza in un taglio, in una piegatura, non casuali, che ribaltano in un gesto la natura quale appariva irrivelata, ma che invece pre-esisteva e andava trovata nella sua forma originale, identificata nel suo spazio indivisibile. I materiali, la loro natura, le loro mutazioni e trasformazioni possibili sono per me fondamentali alla determinazione della forma. Le premesse enunciate sono alla base del mio lavoro di pittore e scultore con una incidenza fondamentale sulla mia attività di grafico per la comunicazione. Marchi, manifesti, e ogni altro progetto grafico, hanno sempre una costante nella definizione della sintesi qualitativa della forma, che nasce da regole legate alla geometria, le quali non sono meccanicamente applicate, ma attraversate in una dinamica strutturale, visuale, e percettiva. Ho sempre cercato una visione complessiva e un collegamento concettuale tra i diversi aspetti del mio lavoro in cui l'articolazione, l'organizzazione e la definizione della forma avesse poi una immediatezza percettiva dovuta al processo ideativo e progettuale proprio, rivolto alla spoliazione di tutti gli elementi non necessari alla compiutezza formale e comunicativa. Il valore della geometria a base di tutto; anche quando sembra che da essa ci si allontani per esplorare altri eventi, informa sempre il pensiero di ordine, e ne costituisce una costante concettuale e operativa.


Rocco Coronese (Dal catalogo della mostra di Rocco Coronese, tenuta a Ferentino dal 23 aprile al 15 maggio 1994).









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