Appare sul mare la luna
La notte dissolve una luce riflessa
e smorza l’eco di una voce che urla
ti amooooooooooooooooooooo
Tema ricorrente nella mia pittura è il paesaggio salentino, quello ‘mitico’, costituito soprattutto da acqua e roccia: una natura spoglia in cui l’uomo (l’artista) è presente con la forza del sentimento, con le sue inquietudini esistenziali, partecipe del respiro cosmico.
Ricco di
contrasti cromatici dovuti alla intensa luce del giorno, oppure immerso nella
semioscurità lieve e modulata del crepuscolo o, più autentico e vero di notte,
quando le forme si dissolvono in uno spazio che si spalanca verso l’universo
indefinito e illimitato, il paesaggio salentino suscita in chi l’osserva forti emozioni e passioni violente.
I miei
dipinti, nati da una serie di schizzi eseguiti sul posto, dal ricordo o dal
suggerimento della fantasia, non sono vedute o panorami nel senso classico,
piuttosto esprimono la mia volontà di entrare in una specie di contatto
spirituale con i luoghi: resi essenziali e trasfigurati ma ancora
riconoscibili, anche nelle interpretazioni più astratte, laddove sono i valori
di spazio, luce e colore ad essere protagonisti assoluti.
La spatola
è in generale lo strumento che mi permette di trasformare i colori in una
materia ‘viva’, densa e stratificata, che riflette e supera, al tempo stesso, l’esperienza
sensibile.
Cesare Piscopo (introduzione alla mostra personale di Cesare Piscopo, tenuta presso la Biblioteca Comunale di Tricase;14-24 agosto 2003).
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