martedì 4 novembre 2014

Cesare Piscopo. L'inquieto mare del mutamento



 L’arte è l’unione intima dell’uomo con la natura
(V. Van Gogh)

I primi importanti insediamenti umani si sono formati in zone rivierasche. Attraverso il mare le più antiche civiltà si diffusero verso nuove terre, colonizzandole non sempre incruentemente.
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Il territorio collinare di Parabita (nel bellissimo Salento), mio luogo d’origine, offre una visionepanoramica molto suggestiva di un paesaggio che ha come sfondo il mare. In questo sito, in una grotta, sono state rinvenute due statuine in osso del Paleolitico superiore, denominate le Veneri di Parabita. (Venere steatopigia, è il nome dato a quel tipo di statuette femminili di epoca preistorica, legate alla terra e alla vita, considerate il primitivo simbolo della fertilità e caratterizzate dall’adiposità delle regioni glutee).
Attraverso la dea Venere, nata dalla spuma del mare, gli antichi Romani avevano messo in relazione il mare (natura) con l'amore e la bellezza. Effettivamente il mare e l’amore hanno qualcosa in comune. Il mare, come l’amore, è fonte di vita; come l’amore, fa rinascere e rigenerare; come l’amore, è fonte inesauribile di emozioni; come l’amore, ha una forza, un’energia immensa, travolgente, impetuosa; come l’amore, spinge all’unione e all’armonia.
E’ sicuramente amore, un amore speciale, la fusione presente in molti dipinti e poesie soprattutto orientali tra la natura e l’uomo, tra le forme del mondo e lo spirito e gli affetti degli umani. La bellezza di un mare incontaminato oggi è un sogno. Vittima e carnefice nello stesso tempo, l'uomo è artefice di profonde alterazioni e contaminazioni ambientali. Tuttavia, come ha dichiarato lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, la bellezza è anche il sentimento della tristezza, della desolazione. La bellezza non è solo bellezza, ma enigma, mistero. Il mare ha sempre attratto l’uomo per le sue caratteristiche: la vastità, la mutevolezza del colore, il mistero dei suoi abissi, il movimento incessante delle onde, la fluida e trasparente massa d’acqua con cui giocare e nuotare. …Sentirsi flutto, tuffarvisi dentro, essere preso fisicamente dai cavalloni, divenire natante, nuotare tra quelle spume, gli spruzzi, i vapori, cristalli perlacei, farsi portare dagli sciabordii sulle risacche, rituffarsi, risalire, naufragare, respirare, leccarsi le labbra…tutte queste percezioni fanno parte dell’incessante ciclo delle maree, ma anche dell’esistenza. Così ha scritto Cesare Padovani in occasione della mia mostra a San Marino, nel 2007.
Il mare, costituisce un tema ricorrente nella pittura di ogni epoca.
La veduta di un paesaggio (marino o altro) può anche far sognare. Dipinti di tutte le epoche, realistici o simbolici, evocano paesaggi armoniosi e incontaminati che invitano a evadere, con la fantasia, dalla vita quotidiana.
La visione del mare (e della natura in generale) ha inciso notevolmente sull’animo romantico, risvegliando risonanze profonde e suggerendo all’artista il vero compito di un’opera d’arte: “Riconoscere, penetrare, accogliere e riprodurre lo spirito della natura con tutto il cuore e con tutta l’anima” (C. D. Friedrich).

Dalla bellezza (intesa come libera e spontanea espressione del proprio mondo interiore) e dall’amore verso la natura, prendono avvio gli argomenti e i contenuti dell’attuale mia ricerca artistica, che si fonda sul paesaggio marino. I miei dipinti, creati nell’isolamento del mio studio, sulla scorta di schizzi, ricordi o suggerimenti della fantasia, non sono vedute o panorami nel senso classico, piuttosto esprimono la mia volontà di entrare in una specie di contatto spirituale con i luoghi. Pur conservando nell’immagine elementi di riconoscibilità, sento l’esigenza di andare oltre la realtà fenomenica, per indagare attraverso il colore (spirito e materia) la più complessa realtà interiore, rivalutando l’istinto, il pathos, lo stato d’animo, l’espressività, le pure emozioni suscitate dal contatto diretto con la natura. Il paesaggio diviene un soggetto in grado di comunicare una particolare visione del mondo.

Baudelaire ha scritto: Uomo libero, amerai sempre il mare! Il mare è il tuo specchio, tu contempli la tua anima nell'infinito svolgersi dell'onda.

Il mare è anche la mia storia, la mia esperienza, un brano di me stesso: lo specchio della mia anima!

Cesare Piscopo

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